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Servono proposte organiche e un’Agenzia di “Alto Profilo”!

POSIZIONI ORGANIZZATIVE

Valutiamo assolutamente insoddisfacente l’incontro del 12 febbraio.

L’Agenzia ha inteso ribadire e mantenere ogni suo atto unilaterale che, come UILPA, con comunicato unitario del 4 febbraio u.s., abbiamo valutato anche illegittimi. In particolare, con riferimento alla modifica unilaterale del CCNL e CCNI in materia di definizione, durata e/o proroga, assegnazione, finanziamento delle Posizioni Organizzative.

Riteniamo, pertanto, che su tale argomento le relazioni sindacali siano, gioco forza, compromesse e neanche l’apertura di un tardivo tavolo di confronto possa più di tanto rimediare visto che l’Agenzia ha scientemente voluto porre le OO.SS. ed i lavoratori davanti al fatto compiuto!

Ma tanta autoreferenzialità e illegittima unilateralità a che risultati conduce?

L’Agenzia ritiene di aver agito per dare “continuità, efficienza all’azione amministrativa e possibilità di rinnovamento degli incarichi”.

Noi diciamo, prove alla mano, non solo che ciò non è accaduto ma che la stessa Agenzia, già alcuni mesi fa, ha perso l’occasione per aprire un proficuo confronto non avendo voluto dare seguito alla proposta organica che come UILPA abbiamo presentato (cfr.: Comunicato del 18.11.2013).

Infatti, in occasione dell’avvio del confronto sulle Posizioni Organizzative per gli Uffici Provinciali del Territorio, avevamo rappresentato l’esigenza di una complessiva revisione dell’istituto che doveva necessariamente passare attraverso un unico accordo sul finanziamento (P.O. Entrate e Territorio) che sostituisse l’attuale salasso di risorse “certe e stabili” (oltre 10 milioni di euro!!) del fondo dei lavoratori previsto da un accordo capestro sottoscritto solo da CISL e Salfi nel 2010.

Abbiamo proposto principi unici e soprattutto condivi nell’assegnazione degli incarichi. Abbiamo proposto la necessaria rimodulazione del finanziamento in funzione delle risorse oggi esistenti nel fondo dei lavoratori. Diciamo, oggi, che la scelta di assegnare le P.O. per tre anni (modificando illegittimamente il CCNL) non è neanche funzionale ad una futura “continuità” amministrativa considerato che, già nel 2015, le attuali strutture “Core business” dovranno necessariamente essere riorganizzate a seguito dell’accorpamento delle attività “ex Agenzia del Territorio”.

La scadenza al 31.12.2013 delle P.O. previste per le “Entrate” e l’esigenza di introdurle per il “Territorio” era l’occasione “organica ed efficace” per poter efficientare l’organizzazione operativa della nuova Agenzia Entrate “accorpata”.

Nel deserto di iniziative e proposte delle altre OO.SS., che al più si limitano a rincorrere l’Amministrazione dicendo mestamente solo “no” ad ogni proposta o, peggio, voltando la testa dall’altra parte (…e le spalle ai lavoratori), in questo, quadro, quindi, si configura un’Agenzia ormai lungi dall’avere l’autorevolezza e l’adeguata  capacità manageriale avendo scelto la via “del fine giustifica i mezzi .

Un’Amministrazione, quindi, che sembra essere forte con le sue iniziative unilaterali ma che invece non è mai stata così debole, …anzi fragilissima!!

Raffigura, infatti, un dittatore sempre più isolato nel suo autoritarismo e che per provare a perseguire dei risultati non può fare a meno di intraprendere percorsi sempre meno trasparenti ed illegittimi!!

Un’Amministrazione che non sa e non vuole più ascoltare i propri lavoratori ed i loro rappresentanti sindacali; che ha necessità di modificare illegittimamente il Contratto Collettivo; che ha necessità di gestire unilateralmente le risorse (erariali) del fondo dei lavoratori, senza un confronto costruttivo, è un’Amministrazione incapace di svolgere il suo ruolo di “buona amministrazione”. Incapace di governare i cambiamenti, di organizzare i lavoratori (ridotti ormai alla stregua di “sudditi”) al fine di raggiungere i risultati attesi.

E poi, con quali risultati?

La direttiva dello scorso 18 dicembre, indirizzata alle strutture dell’Agenzia e mai partecipata alle OO.SS., ha “pontificato” principi generali che, però, sono stati “tradotti” dai direttori regionali e provinciali come “libertà feudali” da poter applicare a piacimento.

Ve ne diamo alcuni esempi “rappresentativi”.

Direzione Regionale Umbria (così come presso altre strutture): sono state assegnate posizioni organizzative, anche di nuova creazione, senza interpello in palese contraddizione con le direttive e a quanto garantito personalmente dal Direttore Centrale del Personale. Del resto è ormai noto il procedere gestionale del “Regno delle due regioni Marche e Umbria” in palese autarchia da qualsiasi direttiva centrale.

Direzione Provinciale di Palermo: l’ex (fortunatamente) Direttore Provinciale, sulla base della citata direttiva del c.d. “fate come volete”, prima proroga tutte le posizioni organizzative, dopo pochi giorni ritiene che alcune non erano “meritevoli” di proroga e, quindi, le revoca, senza il previsto contraddittorio, ma soprattutto senza indicare la motivazione nell’atto… salvo poi scriverla, a modo suo, in una “lettera aperta” a tutti i lavoratori (incredibile!!).

DD.PP. varie: pongono ad interpello P.O. che sono state eccellentemente ricoperte da lavoratori  quali però, per un non meglio “quantificato” periodo, devono necessariamente lasciare l’incarico in ossequio a principi introdotti con la normativa “anticorruzione”. Così, c’è chi dopo 4 anni deve lasciare, chi dopo 6 anni, chi dopo 13 invece resta…. Solo in base alle ”virtù” manageriali dei direttori che effettuano le “scelte” feudatarie.

Potremmo proseguire ma i lavoratori conoscono bene le realtà in cui operano.

Come UILPA non lasceremo mai nulla di intentato sotto il profilo del confronto, presentando proposte organiche e condivise e su queste valuteremo l’unitarietà con le altre OO.SS.. Unitarietà che, lo ricordiamo a noi stessi, costituisce un valore ma non “assoluto” ove non fosse fondato sulla condivisione delle idee e delle proposte.

Come UILPA non abdicheremo al ruolo che ci ha visto sempre protagonisti nell’ambito dell’Amministrazione finanziaria affinché i lavoratori del fisco possano esigere che questo management dell’Agenzia ritorni a condividere con le OO.SS. ed i lavoratori stessi i progetti e le scelte organizzative per un’Amministrazione di “qualità sostanziale” e che possa configurarsi come una vera eccellenza nel panorama della P.A..

Roma, 14 febbraio 2014                                       Renato Cavallaro