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NO a riforme del sistema delle Agenzie fiscali che consentirebbero al vertice di definire unilateralmente il rapporto di lavoro così come previsto dal Disegno di Legge n. 2837 attualmente in discussione in Senato e che darebbe mano libera in materia di:
- Valutazione
- Sviluppi di carriera
- Incentivazione, salario accessorio
- Accesso/selezione/remunerazione, ecc. per P.O.S. e dirigenza
- Mobilità
- Formazione
- Incremento di incarichi dirigenziali esterni (ex art. 19 c. 6 d.l.vo. 165/2001)
Tutto questo è previsto all’art. 2, comma 1, lett. i) del ddl 2837!
Da ciò risulta chiaro che la vera criticità del disegno di legge non è relativa, come alcuni vorrebbero far credere, alla previsione o meno di uno specifico “Comparto” per le Agenzie fiscali ma ai ben diversi aspetti che derogano, in senso peggiorativo, le norme sul pubblico impiego già di per sé penalizzanti lo status di lavoratore pubblico.
I lavoratori del fisco meritano effettivi riconoscimenti economici e professionali anche attraverso uno specifico “Comparto” ma che non sia una finzione, come quello in discussione, che di contrattazione non ha nulla ed è finalizzato solo a dare “mano libera” al datore di lavoro.
Non si può essere complici restando in silenzio o peggio esprimendo consenso a questa tipologia di “autonomia”.
Si all’autonomia derivante dall’effettivo status di lavoratore pubblico sottoposto al rispetto della legge e non a un datore di lavoro, di fatto, “privatistico”.
UILPA interviene in tutte le sedi e già da alcune settimane che, con lungimiranza, si rivolge ai cittadini ed ai lavoratori con un breve filmato e pubblicando il testo dell’audizione della UIL al Parlamento sul ddl n°2837, che troverete anche in allegato.
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