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UILPA SU RIORDINO AGENZIE

EMENDAMENTO GOVERNO DIR

Nella giornata di ieri 20 luglio, si è svolto, presso palazzo Montecitorio, un importante Seminario istituzionale incentrato prevalentemente sulle tematiche relative allo schema di decreto legislativo recante misure per la revisione della disciplina dell’organizzazione delle Agenzie fiscali.

Al Seminario, organizzato nell’ambito delle audizioni parlamentari, dalla VI Commissione Finanze della Camera, hanno partecipato sia soggetti istituzionali (il Viceministro dell’economia e delle finanze Luigi Casero, i Direttori delle Agenzie fiscali, il Direttore del Dipartimento delle Finanze, il Comandante generale della Guardia di finanza, il Presidente di Equitalia, esperti quali il Consigliere Massimo Romano, ecc.) sia i deputati della VI Commissione, alcune OO.SS. ed i rappresentanti di categorie ed ordini professionali.

Per la UILPA ha partecipato la delegazione composta dal Segretario Nazionale Sandro Colombi, dal Coordinatore Nazionale UILPA Agenzia Entrate Renato Cavallaro e dal Coordinatore Nazionale UILPA Agenzia Dogane e Monopoli Raffaele Procopio.

Sebbene gli interventi fossero contingentati a pochi minuti, tant’è che gli intervenuti hanno fatto comunque rinvio ai documenti presentati alla Commissione Finanze, evidenziamo il costruttivo approccio alle tematiche che ha consentito, nella diversità di pensiero e di proposte, di meglio comprendere quale siano gli intendimenti e le posizioni di ognuno degli “attori in causa” che hanno così inteso dare tale contributo ai lavori parlamentari e del governo. La nostra posizione, ben lungi dal condividere quelle assunte anche da qualche O.S. oltre che da soggetti istituzionali, è stata coerente, evidentemente, con quanto già espresso pochi giorni or sono presso la Commissione Finanze e Tesoro del Senato.
Nel suo suo complesso, in questi anni, il modello “agenzie” ha funzionato grazie alla professionalità crescente di tutti i lavoratori del fisco che spesso hanno sopportato il gravoso onere derivante dalle innumerevoli riorganizzazioni delle strutture agenziali.
Pertanto, lo schema di decreto legislativo oggetto del dibattito poteva e doveva essere l’occasione per una intelligente “manutenzione” del modello agenziale, in grado di coprire spazi di miglioramento della gestione di tutto il personale, del riconoscimento della peculiarità e della rilevanza della mission per il sistema Paese, e di riordino delle strutture che fosse funzionale e coerente con la riforma del fisco perseguita attraverso la legge delega.
Non ci stancheremo mai, come UILPA, di perorare percorsi di carriera e riconoscimento professionale che andrebbero sostenuti, sin da subito, a livello politico, legislativo ed amministrativo. Ciò in quanto le risorse umane costituiscono, unitamente ad un’efficace riforma del fisco, la vera leva strategica capace di poter concretamente determinare una vera inversione di rotta.
E’ questo il senso della nostra partecipazione e del nostro contributo in un contesto istituzionale, quello parlamentare, dove gli interlocutori sono e saranno il legislatore del nostro futuro lavorativo.
Purtroppo, la logica e l’atteggiamento propositivo spesso fanno “a pugni” con la realtà e crediamo che, come UILPA, sin da subito indosseremo i guantoni…. Perché?
Perché mentre si dovrebbe lavorare per un riordino normativo coerente e funzionale per il sistema Paese, sia della materia fiscale sia dell’Amministrazione che dovrà concretamente attuarla nell’ambito della legge delega n. 23/2014 ed i relativi decreti delegati, sembra che il nostro legislatore, nel caso in specie il nostro Governo, reputa “opportuno” proseguire con una riforma modello “spezzatino” infilando emendamenti in testi normativi non inerenti alla contestuale riforma del fisco.
Valga per tutti l’allegato emendamento al D.L. sugli enti territoriali (in discussione al Senato) con cui si proverebbe a risolvere la copertura transitoria delle posizioni dirigenziali rimaste scoperte a seguito della sentenza n. 37/2015 della Corte Costituzionale. Emendamento che, ad una prima lettura, appare come una “mostruosità” giuridica e che dovrebbe consentire ai dirigenti che attualmente reggono ad interim gli uffici di “delegare le funzioni dirigenziali” (limitatamente a quelle che per legge possono essere delegate), previa procedura selettiva con criteri oggettivi (quali?) e trasparenti, a funzionari di terza area a cui verrebbe riconosciuto, anche ai fini economici, una Posizione Organizzativa Speciale analogamente a quelle in parte già attuate dall’Agenzia delle Entrate (ex art. 23-quinques d.l. n. 95/2012).
Si utilizzerebbe, quindi, l’istituto delle POS, già di per sé un “ibrido” per come regolamentato dall’Agenzia delle Entrate, una nuova ipotesi ancor più “ibrida” inerente la delega di funzioni dirigenziali.
Non c’è che dire… Se questo sarà il testo definitivo costituirà un vero focolaio di nuovo contenzioso. Il paradosso è che, ieri, mentre alla Camera dei Deputati si spendevano fiumi di parole sulla riforma quali: efficienza, equità, professionalità, legalità, trasparenza, ecc., nell’altro ramo del parlamento venivano proposti, per la votazione finale in aula di questi giorni, emendamenti del governo, come quello citato e che, probabilmente, solo il c.d. “partito degli evasori” ringrazierà se verranno approvati!
Non è questo che tutti i lavoratori del fisco si aspettano!
E’ contro questa “marginalizzazione” delle Agenzie fiscali e della professionalità dei 50.000 lavoratori che la UILPA si batterà!!

Roma, 21 luglio 2015

 Il Coordinatore Nazionale Il Coordinatore Nazionale
UILPA Agenzia Entrate     UILPA Agenzia Dogane e Monopoli
  Renato Cavallaro   Raffaele Procopio