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Con l’allegata informativa, l’Agenzia ufficializza quello che ormai era divenuto ovvio e cioè che provvederà, con atto unilaterale e finanziamento a carico dell’Agenzia, alla proroga degli attuali incarichi di posizione organizzativa e di responsabilità (artt. 17 e 18 vecchio CCNI Agenzia Entrate) che furono assegnati dal 1° luglio 2021 per “solo un anno”.
Rileviamo, con amarezza, come le peggiori prassi amministrative di questa Agenzia vengano protratte nel tempo a prescindere da chi sia a governare le risorse umane e l’organizzazione.
Un atteggiamento poco lungimirante, disattento alle effettive esigenze organizzative dell’Amministrazione e inadeguato a valorizzare un istituto di derivazione contrattuale che potrebbe essere anche funzionale alle legittime aspirazioni di sviluppo professionale delle colleghe e dei colleghi interessati.
All’’Amministrazione, quindi, viene “comodo” limitarsi ad individuare tante brave lavoratrici e lavoratori che si accollano enormi responsabilità e carichi di lavoro senza un’adeguata remunerazione e riconoscimento di sviluppo professionale.
Stendiamo, poi, un “velo pietoso” sul mancato riconoscimento professionale dei Conservatori RR.II. blanditi dall’assegnazione di incarico ex art. 17 ma che in realtà vengono scarsamente remunerati perché, come noto, vige il principio della remunerazione onnicomprensiva. Circostanza che andrebbe certamente superata con il riconoscimento della “pesatura” dell’incarico come P.O.E.R..
È pur vero che, con il nuovo CCNL FC e la necessità di definire le cc.dd. “famiglie professionali” in un contesto di nuovo ordinamento professionale non si potrà più rinviare la questione sine die. Tutto ciò sarà uno dei temi che UILPA ribadirà all’attenzione del Direttore dell’Agenzia che, come richiesto, incontreremo il prossimo 27 giugno su importanti tematiche sia attinenti al contesto interno dell’Agenzia sia richiedenti l’intervento dell’autorità politica.
UILPA, come sempre, è pronta nel merito del confronto e certamente a testimonianza di ciò possiamo ricordare che già nel dicembre 2020 presentò, sul tema e per iscritto, le proprie proposte oggi semplicemente da adeguare al nuovo contesto ordinamentale.