Questo articolo è stato letto3023volte!

RIFORMA SISTEMA AGENZIE FISCALI:

Sì!… anzi No!… forse Nì!

Nuovo tentativo per introdurre una riforma illogica delle Agenzie Fiscali!

COMUNICATO_RIFORMA_AGENZIE_FISCALI

E’ noto che nelle scorse settimane ci siamo opposti senza indugi alla riforma delle Agenzie fiscali prevista dal disegno di legge atto Sento n. 2837. Lo abbiamo fatto, in particolare, contro quella parte della riforma che voleva sottrarre alla contrattazione e all’alveo del pubblico impiego importanti istituti sul rapporto di lavoro dei lavoratori del fisco per consegnarli all’unilateralità decisionale del vertice dell’Agenzia. Lo abbiamo fatto con coerenza in ogni sede: con l’Autorità politica (vedi testo audizione parlamentare), Vertici Agenzia (vedi note e relazioni incontri), Cittadini e Lavoratori (vedi Comunicati stampa, video esplicativi ed assemblee). Alla fine abbiamo registrato che il Disegno di Legge n. 2837 non ha più il consenso politico che sembrava avere e si è quindi bloccato.

Poi è toccato al più recente tentativo di introdurre la riforma delle agenzie con un emendamento al DL fiscale… che, dopo un duro braccio di ferro, ha visto medesima sorte. Ecco che, adesso, in sede di Legge di Bilancio, in via di definizione in Parlamento, spunta l’ennesimo emendamento n. 14.9 (On.le Marco Di Maio) che tenta di introdurre alcuni dei pessimi ed irricevibili punti e cerca di definire una parziale e maldestra riforma!

Tocca, quindi, ancora una volta a noi condannare e contrastare il tentativo di consegnare in mano al vertice dell’Agenzia poteri gestionali con cui, unilateralmente, potrebbero essere introdotte le figure delle cc.dd. “P.O.E.R.” Posizioni Organizzative di Elevata Responsabilità che NON consistono nell’auspicabile “area quadro”, “vice dirigenza” o “area professional” comunque la vogliamo chiamare, bensì ripropone un sistema di incarichi di funzioni definite “non dirigenziali” ma che di fatto lo saranno! Infatti, se passasse così com’è l’emendamento citato, a tale figure verrebbero attribuite tipiche funzioni previste dal T.U. sul pubblico impiego come dirigenziali.

Non potendo più essere attribuiti incarichi dirigenziali perché dichiarati illegittimi sposterebbero le funzioni ad altra figura tirata fuori dal “cappello a cilindro” senza un coordinamento con alcuna norma contrattuale, di ordinamento professionale, sconnessa dal quadro normativo attuale a cui non è possibile, in quanto non previsto, applicare né il contratto Dirigenziale né il contratto delle Aree professionali. A tutto penserà “Mamma Agenzia”??

E cosa dire dell’ulteriore previsione della proroga delle P.O.T. per altri 6 mesi (fino a dicembre 2018) tale che si andrà in conflitto con il divieto di assegnare per oltre tre anni incarichi a tempo determinato?

Vogliamo parlare anche dell’esenzione dalla prova preselettiva per l’accesso al concorso per la dirigenza a chi ha rivestito incarichi per almeno due anni? Così da determinare lesione della par condicio tra i candidati nonché scontentare gli stessi incaricati di funzioni dirigenziali in quanto la norma definirebbe requisiti specifici che discrimina anche al loro interno chi potrebbe e chi no evitare la prova preselettiva.

In più occasioni, come UILPA, ci siamo resi disponibili ad avviare un concreto confronto affinché si possa pervenire ad una seria, legittima, innovativa e condivisa riforma del sistema delle Agenzie fiscali convinti, noi per primi, della necessità di tale riforma ma che fosse funzionale a dare risposta alla peculiare funzione svolta, all’elevata professionalità richiesta e presente nella nostra Amministrazione… non, quindi, per meri fini di “appropriazione” di unilaterali poteri gestionali.

Purtroppo, ad oggi, solo questa è stata la risposta… solo il tentativo, quindi, di introdurre una riforma irrazionale che, se sarà approvata in via definitiva, aprirà una nuova stagione di precarietà, spaccherà ancor di più il personale e consegnerà l’Agenzia al caos dei contenziosi giurisdizionali!

Non è questa l’Agenzia che vogliamo! …e a tutto questo la UILPA si opporrà in ogni sede a tutela dei 40 mila lavoratori del fisco!

Renato Cavallaro               può interessarti anche: NO RIFORME CHE CREANO SUDDITANZA