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Roma, 27 giugno 2015
UILPA SU DECRETO REVISIONE AGENZIE
Pubblichiamo lo schema del Decreto Legislativo del Governo del 27 giugno, con cui:
- Cambia l’approccio della “mission” dell’Agenzia (c.d. “cambio verso”).
- Cambiano gli obiettivi e gli indicatori di risultato in Convenzione.
- Cambia il sistema di valutazione della performance e del sistema incentivante del personale (salario accessorio).
- Si riducono le posizioni dirigenziali di livello “generale” e “non generale”.
- Vengono azzerati i concorsi per dirigenti attualmente banditi e viene autorizzato il bando di un nuovo concorso solo per esami con riserva del 30% per il personale interno.
- Nessuna soluzione transitoria (ad oggi) per le posizioni dirigenziali non coperte a seguito degli effetti derivanti dalla sentenza n. 37/2015 della Corte Costituzionale.
- Nessun ampliamento (ad oggi) del numero delle Posizioni Organizzative Speciali.
Nelle ultime settimane abbiamo assistito alla moltitudine di informazioni ufficiose e spesso contraddittorie derivanti in merito alle risultanze dei confronti tra il Governo ed i vertici delle Agenzie sulla prospettata revisione delle norme che regolamentano le funzioni e l’organizzazione delle Agenzie fiscali nonché quelle in merito ad una prospettata soluzione “transitoria” che potesse consentire di coprire le numerose posizioni dirigenziali rimaste scoperte a seguito degli ormai noti effetti della sentenza n. 37/2015 della Corte Costituzionale.
In questo contesto l’unica intesa di “base” tra il Governo ed i vertici Agenziali sembra essere stata quella di non aver voluto alcun confronto con le OO.SS. sebbene abbiamo richiesto, anche unitariamente, incontri e formulato proposte.
Come UILPA abbiamo, in ogni caso, seguito, ai vari livelli, l’evolversi delle alterne vicende decidendo di astenerci dall’ansia di riportare “notizie ufficiose” che poi fossero smentite, nei fatti, dopo poche giornate… evitando, così, di contribuire negativamente al clima di incertezza che da mesi, come lavoratori del fisco, stiamo vivendo.
Diversamente, oggi, possiamo proporre delle prime fondate analisi su ciò che il Governo è intenzionato a fare ed in particolare evidenziamo che, dopo l’approvazione del Consiglio dei Ministri tenutosi nella serata di ieri 26 giugno, è stato presentato al Parlamento lo schema di decreto legislativo (unitamente ad altri quattro di attuazione della delega fiscale) recante “misure per la revisione della disciplina dell’organizzazione delle Agenzie Fiscali”, che pubblichiamo in allegato unitamente alla relazione illustrativa e tecnica.
Lo schema di Decreto legislativo esplicita normativamente quello che è l’essenza dell’attuale indirizzo politico della riforma del sistema tributario orientata al c.d. “cambia verso”. Cioè l’approccio del Fisco maggiormente indirizzato alla “compliance” e alla semplificazione amministrativa per il cittadino cercando di ridurre al minimo “…l’invasività nel tessuto produttivo grazie a un’attività di analisi del rischio di evasione”, “favorendo l’incremento del livello di adempimento spontaneo”, di contrasto all’evasione alle frodi e illeciti tributari e di servizi ai contribuenti.
In quest’ottica, la Convenzione tra il MEF e le Agenzie Fiscali diventa ancor più uno strumento fondamentale attraverso il quale dovranno essere perseguiti i richiamati obiettivi generali.
Pertanto, gli obiettivi in Convenzione, già dal 2016, dovranno perseguire finalità di efficienza dell’azione amministrativa volta a favorire, coerentemente con le sopra citate finalità istituzionali, l’incremento della “Tax compliance”, agevolando, quindi, l’assolvimento spontaneo degli obblighi tributari.
Sarà, quindi, necessario definire, sempre in Convenzione, indicatori che possano “misurare” tali tipologia di obiettivi.
A tutto ciò si dovrebbe collegare un nuovo sistema di incentivazione (salario accessorio) della performance lavorativa che consentirebbe, diversamente da oggi, tempistiche celeri di erogazione delle risorse rispetto alle prestazioni di lavoro effettuate.
Come descritto nella relazione che accompagna il decreto, pertanto, le Convenzioni costituirebbero la sede istituzionale di verifica dei sistemi di misurazione e valutazione della performance individuale adottati nelle Agenzie fiscali, nonché dei criteri stabiliti per la definizione delle risorse inerenti il trattamento economico accessorio collegato alla performance dei lavoratori.
In pratica si uscirebbe dall’attuale sistema incentivante in cui una parte rilevante delle risorse vengono assegnate attraverso il c.d. “decreto ex comma 165” (art. 3, comma 165, della L. n. 350/2003).
Diversamente, la quota incentivante (che già oggi viene riconosciuta non appena verificati i risultati attesi in Convenzione) verrebbe integrata da apposito decreto ministeriale che può essere anche anticipato in corso di anno di svolgimento delle attività.
Sebbene tale nuovo sistema di incentivazione consentirebbe che le risorse per il salario accessorio possano essere erogate ai lavoratori tempestivamente rispetto all’anno di competenza (diversamente da quanto accade oggi che riceviamo il salario accessorio a distanza di anni), evidenziamo un grave vulnus rappresentato dalla circostanza che il decreto, nel prevedere che il tutto avvenga ad “invarianza finanziaria”, determina che a fronte dei miglioramenti, di anno in anno, ed incrementi attesi degli obiettivi non si avranno, parimenti, incrementi delle risorse incentivanti. Anzi, già esse partirebbero con l’ennesimo tetto massimo definito sulla base della media di risorse assegnate nel triennio precedente.
Della serie: poche risorse abbiamo avuto assegnate in questi ultimi anni a causa dei tagli normativi e poche ne dovremmo continuare a ricevere!!
Valutiamo, inoltre, assolutamente insufficiente l’attenzione riservata alla valorizzazione della professionalità e dell’incentivazione delle risorse umane che, diversamente, riteniamo costituiscono, unitamente ad un’efficace riforma del fisco, la vera leva strategica capace di poter concretamente compiere l’atteso “cambio verso”.
Lo schema di decreto prevede, inoltre, nell’ambito del proseguo ormai prossimo dell’unificazione delle strutture cc.dd. “Core” (Direzioni Provinciali Entrate e Uffici Provinciali Territorio) nonché di “razionalizzazione” delle strutture dell’Agenzia, una riduzione delle posizioni dirigenziali di livello “non generale”, non inferiore al 10%, rispetto ai tagli già imposti dalla spending review (art. 23-quater del d.l. n. 95/2012 – che ha definito il rapporto 1:40 rispetto al personale non dirigente).
Calcoliamo, quindi, che alle circa 180 unità già previste per il 2015 dalla spending review dovrà seguire un ulteriore taglio di almeno 110 unità (fonte relazione tecnica).
Riduzione sempre del 10% anche per il numero delle posizioni dirigenziali di livello “generale”.
E’, infine, l’art. 2 dello schema di decreto legislativo che prevede la possibilità, per la nostra Agenzia, di annullare gli attuali concorsi per dirigenti che sono stati banditi ma non portati a termine e prevedere, diversamente, un nuovo bando di concorso da svolgere esclusivamente sulla base di prove d’esame con riserva di un massimo del 30% dei posti ai lavoratori interni.
Smentite, ad oggi, le ipotesi che il Governo si fosse impegnato a dare soluzione transitoria alla vacanza delle posizioni dirigenziali non coperte a seguito degli effetti della sentenza n. 37/2015 della Corte Costituzionale. Così come nessun ampliamento, ad oggi, è stato previsto del numero delle Posizioni Organizzative Speciali.
Per maggiori approfondimenti rinviamo all’allegato schema di decreto e alla relativa relazione illustrativa e tecnica, riservandoci una prossima esaustiva valutazione dell’innovativo quadro normativo.
In tal senso assumerà particolare valenza la richiesta di tempestivo incontro con i vertici dell’Agenzia che come UILPA abbiamo formulato.
Vi terremo costantemente informati e partecipi di questa importante fase di cambiamento della nostra Amministrazione.