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Si è svolto nella mattinata di ieri, a Palazzo Vidoni, l’incontro con il Ministro della Funzione Pubblica D’Alia.
Questo primo incontro con il ministro è stata l’occasione per manifestare “ufficialmente” al Governo la netta contrarietà al DPR, in corso di emanazione, volto a prolungare il blocco dei contratti e a porre in primo piano la complessiva rivendicazione finalizzata a ridare dignità ed adeguato riconoscimento economico al lavoro pubblico.
Unitaria, in tal senso, è stata la posizione assunta insieme a CGIL e CISL.
In questo contesto, come UILPA, riteniamo fondamentale “calibrare ed adeguare” le azioni sindacali anche in funzione di quale siano, su tale importanti tematiche, le posizioni assunte dalle varie forze politiche, in quanto è da esse che molto può dipendere affinché venga avviata una inversione di tendenza delle politiche penalizzanti e recessive attuate in questi anni.
Ecco perché evidenziamo positivamente alcune posizioni politiche “in controtendenza” espresse da parlamentari in occasione dell’esame del DPR che dovrebbe prolungare il blocco dei contratti.
Chiaramente, tali dichiarazioni, non devono ingenerare alcuna illusione sin quando alle dichiarazioni non seguiranno i fatti!!
Rileviamo, quindi, dal resoconto dei lavori delle Commissioni riunite (I Affari Costituzionali e IX Lavoro) della giornata di mercoledì, 29 maggio u.s., interventi critici nei confronti del provvedimento all’esame. In particolare, l’On. Marco Miccoli (PD) ha fatto notare “che il provvedimento in esame colpisce ancora una volta una categoria di lavoratori già costretta da tempo a sopportare rilevanti sacrifici in nome della riduzione della spesa pubblica”. L’On. Miccoli ritiene “che l’esame del presente provvedimento costituisca un’occasione per avviare un serio dibattito su tali questioni, che conduca a delineare un percorso teso a far uscire i dipendenti pubblici da una situazione di grave difficoltà economica, salvaguardandone il diritto a godere di una remunerazione adeguata al caro-vita”. Ha rilevato, inoltre, la necessità di “confrontarsi sul merito delle problematiche poste, prospettando soluzioni concrete favorevoli, che, supportate da adeguate coperture finanziarie, facciano intravedere ai lavoratori del settore pubblico la fine del blocco stipendiale e la ripresa delle contrattazioni.”
L’On. Giorgio Airaudo (SEL) ha auspicato “che la Commissione prenda sul provvedimento in esame una posizione netta, lanciando un segnale chiaro al Governo, che vada nella direzione di una rimozione della proroga del blocco della contrattazione nel settore del pubblico impiego. Ritiene, infatti, che tale proroga abbia seriamente compromesso la capacità di acquisto delle famiglie, deprimendo i consumi e incidendo negativamente sull’economia… chiede al Governo un gesto concreto, che si traduca nel reperimento delle risorse necessarie a porre fine a tale insopportabile situazione di stallo retributivo.”
Sul punto anche l’On. Tiziana Ciprini (M5S), giudicando negativamente il provvedimento in esame, ha fatto notare che “esso risponde a una logica sbagliata, tesa a «precarizzare» e colpire i lavoratori del pubblico impiego, impoverendo gli appartenenti alla cosiddetta «classe media», ovvero coloro che, in ragione di bassi salari e di un costo della vita ormai insostenibile, appaiono costretti a vivere in condizioni sempre più disagiate”. Ha fatto notare, altresì, “che appare iniquo danneggiare proprio coloro che offrono fondamentali servizi di pubblica utilità”, giudicando altresì “ingeneroso nei confronti dei pubblici dipendenti invocare, quasi con compiacimento (come ritiene sia stato fatto nel dibattito in corso), il riallineamento delle curve stipendiali tra il settore pubblico e quello privato”, invitando le Commissioni “a valutare come sarebbe stato molto più ragionevole che il riavvicinamento delle curve retributive tra lavoro pubblico e privato fosse da ascrivere a una crescita verso l’alto dei livelli retributivi dei lavoratori privati, piuttosto che a un crollo verso il basso degli stipendi dei lavoratori pubblici, che si concretizza con l’approvazione del provvedimento all’esame delle Commissioni riunite”.
Vi terremo informati sul prosieguo dei lavori e delle azioni che sarà necessario intraprendere.
Renato Cavallaro