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LA UIL IN AUDIZIONE AL PARLAMENTO CONTRO IL DECRETO DI PROROGA DEL BLOCCO DEI CONTRATTI!!

Il 23 maggio u.s., si è svolta presso la Commissione I – Affari Costituzionali – del Senato l’audizione delle Organizzazioni Sindacali sullo schema di D.P.R. concernente il regolamento in materia di proroga del blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per i pubblici dipendenti (Atto del Governo n. 9), alla quale ha preso parte il Segretario Confederale della UIL Antonio Foccillo.

Dopo una esaustiva e documentata analisi degli effetti devastanti delle norme sul pubblico impiego introdotte negli ultimi anni, la UIL ha evidenziato l’insostenibilità della prosecuzione di scelte politiche che continuano a penalizzare i lavoratori del pubblico impiego. Si tratta, infatti, di decisioni che non solo colpiscono l’aspetto salariale ma che, con il protrarsi del blocco, compromettono anche la funzionalità e l’efficienza delle pubbliche amministrazioni.

Riportiamo qui di seguito alcuni importanti passi dell’Audizione che integralmente troverete in allegato.

“…Noi osserviamo che il proseguire tale politica economica nei confronti del personale pubblico non è più sostenibile. La riduzione della spesa è stata ottenuta imponendo dei blocchi generalizzati agli istituti retributivi ed alle possibilità di assunzione delle amministrazioni pubbliche… Indubbiamente si tratta di interventi di emergenza che comunque compromettono non solo i rapporti economici relativi, ma che, sul piano più generale e complessivo non possono essere ulteriormente sostenuti, perché il protrarsi dei limiti alle possibilità di ricambio occupazionale e l’eccessiva moderazione salariale determineranno squilibri tali da compromettere l’operatività delle amministrazioni e la qualità dei servizi pubblici resi….

Il blocco si estende a tutte le possibili forme di incremento della retribuzione, a qualsiasi titolo dovute ed esclude qualsiasi recupero futuro. Ciò significa che si attribuisce un’importanza secondaria agli effetti che ne derivano sulle prestazioni e servizi ai cittadini a conferma degli stereotipi e dei luoghi comuni che solitamente vengono associati alla Pubblica amministrazione sottovalutando quindi il suo ruolo fondamentale per la coesione sociale e la tenuta democratica del Paese….

Noi riteniamo che in modo più appropriato ed equo il Governo dovrebbe intervenire per variare la composizione della retribuzione lorda trasferendo più risorse a favore della retribuzione netta….

Proseguendo con la politica di rigore si amplifica l’attuale riduzione generalizzata dei consumi e, quindi, più che ridurre, si potenzia la crisi in atto i cui costi sociali non possono essere ignorati, visto che l’impoverimento dei lavoratori comporta anche un costo in vite umane….

 Non accetteremo ulteriori rinvii dei contratti dei lavoratori pubblici. Bisogna, dunque, immediatamente ripristinare e riqualificare la dinamica contrattuale nel pubblico impiego, rinnovando i contratti. Riteniamo che non è più procrastinabile un confronto immediato: solo attraverso la trattativa è possibile trovare soluzioni ed evitare di nascondersi dietro la mancanza di risorse….

Infine noi non condividiamo affatto questa politica di estremo rigore, per gli effetti sociali distorsivi che ha prodotto e produce. Non la condividiamo perché essa è frutto di una ideologia iperliberista che ormai ha manifestato tutti i suoi limiti. L’aver inserito il fiscal compact in Costituzione è stata la manifestazione della totale adesione del nostro Paese a questa ideologia, senza tener conto che, dall’altra parte dell’oceano, i premi Nobel per l’economia Kenneth Arrow, Peter Diamond, William Sharpe, Eric Maskin e Robert Solow, segnalavano a Obama che nell’attuale fase dell’economia, “è pericoloso tentare di riportare il bilancio in pareggio troppo rapidamente. I grossi tagli di spesa e/o gli incrementi della pressione fiscale necessari per raggiungere questo scopo, danneggerebbero una ripresa economica già di per sé debole“. Facevano altresì presente che il fiscal compact, anche nei periodi di espansione economica, potrebbe danneggiare l’economia perché perfino in caso di spese di emergenza (per esempio in caso di disastri naturali), imporrebbe di tagliare altri capitoli del bilancio mettendo in pericolo il finanziamento dei programmi non di emergenza. E Paul Krugman, economista e premio Nobel, più esplicitamente, afferma che l’inserimento in costituzione del vincolo di pareggio del bilancio porta alla dissoluzione dello stato sociale.”

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Due importanti appuntamenti si presenteranno nei prossimi giorni: l’ulteriore audizione presso la Camera dei deputati, sul medesimo argomento, e l’incontro che avremo, come UILPA, con il nuovo Ministro della Funzione Pubblica D’Alia previsto per il 28 maggio p.v..

Vi terremo puntualmente aggiornati degli esiti dei confronti e delle azioni conseguentemente intraprese.

Renato Cavallaro

Audizione Senato Contratti pubblici 23 Maggio 2013